Gli inseparabili sono i pappagalli appartenenti al genere Agapornis, che comprende nove specie. Di queste, quelle comunemente allevate come pet sono A. roseicollis, A. personatus e A. fischeri. Sono originari dell’Africa e del Madagascar. Devono il loro nome al fatto che formano coppie stabili che passano molto tempo appollaiate vicine, lisciandosi le penne a vicenda. In natura formano gruppi poco numerosi; si cibano di bacche, frutta, semi, germogli.

Descrizione

Gli inseparabili sono pappagalli di piccola taglia, con il corpo tozzo e la coda corta.

Distinzione dei sessi

Gli inseparabili di queste specie non presentano differenze esterne tra maschio e femmina, pertanto per avere una coppia certa si deve ricorrere alla determinazione genetica con un esame di laboratorio eseguito dalle penne o dal sangue. Le femmine di A. roseicollis quando devono costruire il nido raccolgono del materiale (ramoscelli, striscioline di carta) che infilano tra le penne del dorso per trasportarle nel nido, questo comportamento permette con una certa precisione di identificarne il sesso.

Longevità

In cattività vivono mediamente 10-15 anni, se allevati e nutriti correttamente.

Gli inseparabili come pet

Grazie alla loro vivacità, alla bellezza dei colori, alla facilità di gestione, gli inseparabili sono tra i pappagalli più diffusi nelle case. Per la loro tendenza a formare un forte legame con un compagno è preferibili tenerli in coppia; un soggetto tenuto da solo ha bisogno di molta compagnia e di attenzioni, in caso contrario può sviluppare problemi di comportamento.

Gli inseparabili emettono grida acute per buona parte della giornata e questo può infastidire, soprattutto se si tengono più soggetti. Raramente imparano a imitare la voce umana.

Sono uccelli piuttosto territoriali e non vanno alloggiati con altre specie di uccelli, in quanto possono aggredirli.

La gabbia

La gabbia deve essere più ampia possibile ed essere maggiormente sviluppata in larghezza che in altezza, in modo da permettere agli inseparabili di volare orizzontalmente. La misura minima della larghezza è di 100 cm, ma dovrebbe essere preferibilmente maggiore. La gabbia deve essere di acciaio (zinco, piombo e rame sono materiali tossici). Anche il rivestimento di vernice può causare avvelenamento, se viene asportato con il becco e ingerito. Per dare agli uccelli un maggior senso di sicurezza è consigliabile porre la gabbia contro una parete, perché un lato sia chiuso.

La gabbia va arredata con diversi posatoi; è preferibile usare dei rami di legno naturale, di diametro variabile, per favorire una buona ginnastica delle zampe e prevenire lesioni dei piedi; il diametro medio dei posatoi deve essere tale da consentire alla zampa di circondarli senza che le dita opposte arrivino a toccarsi. I posatoi di plastica non sono adeguati, e spesso hanno un diametro insufficiente. Trattandosi di uccelli vivaci e curiosi, all’interno della gabbia vanno sistemati vari tipi di giocattoli non tossici: funi, oggetti di legno da distruggere con il becco, ecc. Non bisogna tuttavia riempire di oggetti la gabbia a tal punto che gli inseparabili non riescano a volare o abbiano addirittura difficoltà a muoversi.

Il materiale migliore da porre sul fondo è rappresentato da fogli di giornale, da sostituire ogni giorno.

I contenitori del cibo e dell’acqua devono essere tanti quanti gli occupanti della gabbia, per evitare che i soggetti dominanti impediscano ai più remissivi di alimentarsi. Vanno posti accanto ai posatoi, per facilitare l’accesso al cibo.

La collocazione della gabbia è un fattore importante. Gli inseparabili hanno bisogno di compagnia, pertanto la sistemazione ideale è in una stanza in cui vi sia la presenza di persone per buona parte del tempo, ad esclusione della cucina perché è un ambiente che può essere pericoloso per gli uccelli in gabbia (per le emissioni delle pentole antiaderenti di teflon, o i vapori dei prodotti per la pulizia del forno, ad esempio). Di notte l’ambiente deve essere silenzioso e buio, per consentire ai pappagalli di dormire indisturbati. Sono necessarie almeno 10 ore di sonno continuo e non è sufficiente coprire la gabbia con un telo se la stanza in cui sono alloggiati è rumorosa.

La gabbia deve essere al riparo da correnti d’aria e dalla luce diretta del sole, che può provocare un colpo di calore, e non raggiungibile da potenziali predatori o animali che possono spaventare gli uccelli, come cani e gatti.

Fuori dalla gabbia

Se si dispone di una stanza sicura, si può liberare regolarmente gli inseparabili per permettere loro di volare e fare un sano esercizio. La stanza deve essere a prova di fughe e incidenti. Le finestre devono essere chiuse, con i vetri coperti (ad esempio con una tenda) per evitare che l’uccello vi vada a sbattere contro. In alternativa, se ci sono zanzariere si possono abbassare. Anche le porte vanno tenute chiuse. I vari pericoli a cui può andare incontro un inseparabile libero nella stanza sono:

· annegamento (bacinelle o pentole piene d’acqua, la tazza del water)

· ustioni (caminetti, stufe, fornelli, candele o piastre elettriche accesi)

· folgorazione (fili elettrici)

· avvelenamento (sigarette, farmaci, cioccolata, prodotti per la casa, piccoli oggetti di zinco o piombo)

Ovviamente cani, gatti e furetti eventualmente presenti vanno tenuti fuori dalla stanza. Attenzione anche a non calpestare o schiacciare inavvertitamente l’animale, alle sedie a dondolo o ai ventilatori da soffitto.

L’inseparabile va sorvegliato con attenzione per tutto il tempo che lo si lascia fuori dalla gabbia, per agire tempestivamente se incorre in qualche pericolo che non era stato previsto nella pianificazione della libera uscita.

Per limitare (ma non impedire!) l’estensione del volo, le penne delle ali possono essere tagliate. Poiché questa operazione va fatta con una certa accortezza per evitare che l’uccello cada e si ferisca nel tentativo di volare, è bene sia eseguita con la guida di un veterinario esperto in medicina aviare, almeno le prime volte. Prima di tagliare le ali, è essenziale che l’inseparabile abbia già imparato a volare, altrimenti il taglio delle ali gli impedirà di imparare correttamente, rendendola insicuro. Il taglio delle penne va ripetuto dopo la muta, quando le penne sono ricresciute. Occorre prestare la massima attenzione a non tagliare le penne in crescita attiva, che hanno ancora i vasi sanguigni nel calamo.

Alimentazione

Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute degli inseparabili, come per tutti gli animali. Le diete basate sui semi sono sbilanciate e carenti di molte vitamine e microelementi, troppo ricche di grassi e favoriscono l’obesità, facile da instaurare in uccello chiuso in gabbia che non deve volare per chilometri alla ricerca del cibo. La dieta ideale è basata sull’impiego di mangimi formulati pellettati, di cui esistono in commercio diverse marche. Le migliori sono quelle senza coloranti, conservanti e aromi artificiali. La dieta va integrata con una varietà di frutta e verdura fresche (possibilmente biologiche), evitando l’avocado e le parti verdi di pomodoro e patate. I vegetali migliori sono quelli arancio o verde scuro (es. carote, broccoli) che sono più ricchi di vitamina A. I vegetali possono essere fatti a pezzettini e posti in una vaschetta, oppure appesi interi alla gabbia per stimolare l’esplorazione, il gioco ed eventualmente il consumo. Altri cibi permessi sono pane o pasta integrali, patate cotte o crude (evitando le parti verdi), patate americane cotte, cereali cotti. Gli alimenti controindicati sono quelli ricchi di grassi o salati.

Riproduzione

Gli inseparabili iniziano la produzione di uova solo in presenza del nido. Come in genere i pappagalli, le uova vengono deposte a intervalli di 48 ore. Il numero di uova per covata è di 4-6 uova, e la schiusa avviene dopo circa 23 giorni. I piccoli lasciano il nido a 42-43 giorni.