Le tartarughe d’acqua vivono in tutte le parti del mondo con un clima che va da temperato a caldo e sono particolarmente abbondanti ai tropici e ai subtropici, in un’ampia varietà di habitat, tra cui stagni, paludi, piccole pozze dense di vegetazione, laghi di tutte le dimensioni, grandi torrenti e fiumi. 

 La luce ultravioletta (UV) aiuta a mantenerle in salute perché favorisce l’assorbimento e l’utilizzo del calcio alimentare, prevenendo disturbi scheletrici e al carapace. 

Come fornire la giusta dose di questa luce?

Abbiamo due opzioni: la luce solare diretta (ma attenzione, perché i raggi UV vengono filtrati da vetro e plastica) o lampadine apposite, che forniscono una fonte artificiale di luce UV. Se utilizziamo le lampadine, ricordiamoci di tenerle accese durante il giorno e spegnerle la notte, mimando il ritmo circadiani naturale. Inoltre, vanno sostituite ogni sei mesi circa. Se invece abbiamo la possibilità di fornire alla nostra tartaruga in acquario luce solare diretta è importante rispettare alcuni accorgimenti. L’esposizione diretta dovrebbe essere di circa 2-4 ore al giorno (a seconda della specie, delle dimensioni, della stagione). L’acquario deve mantenere una parte in ombra in modo che la tartaruga possa sottrarsi al sole diretto se ne ha voglia. Monitoriamo sempre la temperatura dell’acqua che, soprattutto nei mesi estivi, può salire molto rapidamente anche con un’esposizione al sole breve. 

Anche le lampade termiche possono causare lo stesso problema. La soluzione? Un termometro fisso nell’acqua e uno nell’area di “basking” dove la tartaruga sale per asciugarsi. 

Non mettere mai le tartarughe all’esterno o esposte ai raggi diretti in un acquario di vetro, perché il vetro si riscalda troppo velocemente, rendendo l’acqua estremamente calda. Attenzione alla stanza dove teniamo l’acquario e alla rotazione delle stagioni: in estate se lo dimentichiamo in un punto in cui riceve i raggi solari diretti può trasformarsi in breve tempo in una trappola letale.