Nel coniglio, il tratto gastrointestinale è costituito da:

  • stomaco, organo relativamente voluminoso dotato di uno sfintere cardiaco ben sviluppato che impedisce ai conigli di vomitare;
  • piccolo intestino, diviso in duodeno, digiuno e ileo
  • grosso intestino, costituito da cieco, colon e retto.

Rappresentazione schematica anatomica del tratto gastrointestinale del coniglio. BSAVA Manual of Rabbit Medicine, 2016.

Il cieco è un organo molto voluminoso, ha una capacità dilatativa dieci volte maggiore rispetto allo stomaco e costituisce circa il 40 % del tratto gastroenterico totale.
Qui, ha luogo la fermentazione dei contenuti intestinali che, grazie a contrazioni periodiche, vengono spinti nel colon ed espulsi dall’ano dove le feci vengono direttamente ingerite da parte del coniglio. Questo fenomeno, ovvero l’ingestione di feci, è chiamato coprofagia o ciecotrofia.
Le feci molli provenienti dal cieco sono dette feci notturne o ciecotrofi e consistono in grappoli di piccole palline, diverse dalle singole feci dure prodotte normalmente durante il giorno. I ciecotrofi notturni sono ricoperti da muco che funge da barriera contro il pH acido dello stomaco, ciò assicura che il contenuto venga assorbito nell’intestino tenue.

Il Cieco termina con l’appendice, una struttura a fondo cieco la cui parete è ricca di tessuto linfatico. Questa rappresenta un importante sito di diversificazione anticorpale nei conigli giovani e ha una funzione escretoria di bicarbonato per tutta la durata della vita degli animali.

L’infiammazione dell’appendice chiamata appendicite nel coniglio può essere frequente anche se spesso viene sottodiagnosticata. I sintomi infatti sono molto aspecifici e sono comuni a diverse patologie dei conigli tra cui il blocco gastrointestinale o stasi che spesso viene diagnosticata erroneamente in questi casi.

Appendicite nel coniglio i sintomi caratteristici:

  • dolore addominale
  • inappetenza
  • letargia
  • diminuzione della produzione di feci
  • febbre
  • gonfiore addominale.
  • Anoressia
  • Aumento della frequenza cardiaca e respiratoria

Per effettuare una corretta diagnosi è necessaria non solo una approfondita visita clinica ma soprattutto un esame ecografico dell’addome che può fornire importanti informazioni aggiuntive e confermare la posizione e natura della lesione.
Solitamente è presente un ispessimento della parete dell’appendice che può arrivare fino al triplo dei limiti fisiologici insieme a peritonite e versamento.
Oltre all’esame ecografico, l’esame radiografico e un esame del sangue risultano fondamentali per valutare lo stato clinico dell’animale e per impostare la corretta terapia.
In base alla gravità della situazione la terapia può essere chirurgica o medica con fluidoterapia, antidolorifici, procinetici e tramite alimentazione assistita.

In entrambi i casi è fondamentale essere tempestivi nel comprendere lo stato di malessere dei propri conigli e nell’ eseguire la corretta diagnosi. Con il passare del tempo, infatti, l’infiammazione dell’appendice può aggravarsi sempre di più determinando non solo necessario l’intervento chirurgico, a causa dell’alterazione irreversibile della parete intestinale coinvolta, ma anche una notevole riduzione della possibilità di sopravvivenza.

Le cause che possono determinare l’appendicite sono ad oggi sconosciute.
Tra le varie ipotesi rientrano ostruzioni del lume con conseguente aumento della moltiplicazione batterica che causa una forte reazione infiammatoria.

A cura del dott. Simone Rota e della dott.ssa Martina Gallucci.