La cavia o porcellino d’India (Cavia porcellus) è un roditore che origina dalla regione delle Ande, nel sud America. Il suo ambiente naturale è caratterizzato da una vegetazione di erbe alte, a clima asciutto, semi-arido, stabile tutto l’anno, caratterizzato da giornate temperate e notti fredde. È attiva prevalentemente all’alba e al tramonto; scava tane ma cerca rifugio in ripari naturali o in tane abbandonate scavate da altri animali. E’ strettamente erbivoro; in natura si nutre di erbe, radici, frutta e semi.

La cavia è un animale sociale che forma dei piccoli gruppi; gli animali del gruppo restano sempre uniti In natura forma dei “branchi” con una rigida struttura gerarchica, in cui un maschio dominante costituisce un harem e non tollera che gli altri maschi si accoppino. Quando un maschio giovane raggiunge la maturità sessuale vengono speso ingaggiate battaglie per la dominanza. Anche le femmine stabiliscono tra loro una gerarchia, ma le femmine sottomesse non vengono allontanate. Le cavie comunicano tra loro (e con le persone) con un’ampia varietà di squittii.

Ne esistono diverse varietà, le principali delle quali sono:
– a pelo corto (Inglese), con peli lisci e dritti, corti (circa 4 cm);
– semilungo (Abissina), con i peli corti che si irraggiano da diversi punti a formare delle rosette;
– lungo (Peruviana) con peli lisci e molto lunghi, fino a 15 cm.
Possono essere monocolori, bicolori o tricolori; i colori fondamentali sono nero, bianco e marrone, ma sono state sviluppate moltissime variazioni di colore. La vita media è di 5-8 anni.

Alloggio

La gabbia in cui viene alloggiata la cavia deve essere a prova di denti e di fuga. Le cavie non si arrampicano e non saltano, per cui non è necessario che la gabbia sia chiusa in cima, purché le pareti siano alte almeno 25 cm. In questo caso è indispensabile che cani o gatti non abbiano accesso alla gabbia. I materiali consigliati sono acciaio, plastica o plexiglas, mentre il legno non è adatto per motivi igienici. Non devono essere presenti punte o margini taglienti che possano causare ferite. Le dimensioni devono essere più ampie possibile, per permettere agli animali di fare attività. Poiché non si arrampicano, è possibile aumentare lo spazio a loro disposizione creando dei piccoli recinti adiacenti alla gabbia.

Il fondo non deve essere grigliato ma pieno, per evitare lesioni alle zampe, con un’abbondante lettiera, da cambiare di frequente. La lettiera deve essere costituita da materiale non tossico, assorbente e facile da sostituire. I materiali da preferirsi sono costituiti da carta a pezzetti, pellet di carta riciclata o di segatura, fieno o trucioli. La segatura è da evitare perché tende ad attaccarsi ai genitali esterni. La paglia è troppo grossolana e può causare lesioni agli occhi.

Le cavie tendono a rovesciare i contenitori del cibo e dell’acqua o a defecarci dentro, perciò l’acqua va offerta tramite abbeveratoi a goccia, assicurandosi però di frequente che funzionino correttamente e non siano bloccati. Se una cavia è abituata a bere da una ciotola, può richiedere un po’ di tempo prima di imparare a utilizzare un abbeveratoio a goccia.

Un elemento essenziale dell’arredo è costituito da una casetta che funga da tana, in cui la cavia, animale molto timido, possa rifugiarsi se si sente minacciato. La gabbia deve essere collocata in un ambiente tranquillo, non esposto a rumori eccessivi e confusione. Inoltre deve essere riparata dall’esposizione diretta al sole. La temperatura ideale dell’ambiente è di 21°C, con un range di 18-26°. L’umidità deve essere compresa tra il 40 e il 70%. Le cavie sopportano bene le temperature basse ma non quelle alte, soprattutto in presenza di una umidità elevata.

Una cavia tenuta da sola soffre la solitudine; se non è possibile dedicarle molto tempo e attenzioni è preferibile tenerla con un compagno della stessa specie. Un maschio può essere tenuto in coppia con una o più femmine, ma per evitare problemi di nascite eccessive deve essere sterilizzato. Non si devono tenere insieme due maschi adulti non sterilizzati in presenza di femmine, perché sono molto territoriali e combattivi e si potrebbero causare serie lesioni. Invece 2 o 3 maschi possono convivere pacificamente, a patto di non introdurre mai una femmina. Le femmine possono convivere tra loro senza problemi.

Alimentazione

La cavia è un erbivoro obbligato. E’ molto importante evitare cambi bruschi di alimentazione, che possono facilmente causare gravi disturbi intestinali. E’ inoltre un animale molto difficile nelle abitudini alimentari: se viene fornito un tipo di alimento che non ha imparato a conoscere da piccolo, lo può rifiutare. Anche un cambiamento dei contenitori del cibo può causare un rifiuto ad alimentarsi.
Il fieno, fresco e di ottima qualità, deve sempre essere presente. Si devono inoltre fornire a volontà verdure fresche, privilegiando quelle più ricche di vitamina C come ad esempio brassicacee (cavoli, verze e broccoli), peperoni, tarassaco (detto anche dente di leone), erba di campo, prezzemolo. Sono adatti anche radicchio, finocchio, coste, indivia, insalata romana. Tra la frutta si devono privilegiare gli agrumi, ricchi di vitamina C. Pomodori, carote e mele contengono scarse quantità di vitamina C.
Se reperibile, si può somministrare una modica quantità (mezzo cucchiaio al giorno) di pellet per cavie di elevata qualità. Un buon pellet non deve contenere cerali contenere il 18-20% di proteine e il 10-16% di fibra.
La frutta e la verdura devono essere lavate accuratamente per evitare residui di pesticidi e una possibile contaminazione batterica. Le piante di campo devono essere raccolte lontane da aree esposte ai gas di scarico delle macchine, e non in zone in cui possano essere stati utilizzati pesticidi o erbicidi.
Un’alimentazione equilibrata fornisce la quantità richiesta di vitamina C. Se si rende necessario fornire un supplemento di vitamina C, si può somministrare direttamente in bocca in gocce. Il fabbisogno quotidiano di vitamina C di una cavia adulta sana è di circa 30 mg per chilo di peso. Questa quantità aumenta in crescita, gravidanza, allattamento e in malattia. Altri tipi di integrazione sono superflui o addirittura dannosi.

Alimenti controindicati:

– miscele di semi, cereali, carrube, fiocchi di cereali, mais,
– carboidrati (pane, grissini, biscotti, ecc.), dolciumi, cioccolata,
– patate, parti verdi di patate, pomodori e melanzane,
– pannocchie,
– avocado,
– pellet per conigli,
– snack commerciali (barrette di cereali, caramelline allo yogurt, “pizza” o “popcorn” per roditori, ecc.),
– prodotti contenenti latte.

Un’alimentazione scorretta non solo predispone a disturbi intestinali, ma anche ad alterazione della dentatura. La cavia possiede denti (sia gli incisivi che i denti interni) a crescita continua e ha bisogno di masticare in modo corretto per consumarli adeguatamente. In caso di alterazioni della dentatura dovute ad un’alimentazione inadeguata la cavia quasi sempre è destinata a morire.
I cambi di alimentazione vanno fatti sempre con molta gradualità, per abituare l’intestino. I nuovi alimenti vanno introdotti poco alla volta, controllando che le feci si mantengano normali. Fa eccezione il fieno, che può essere offerto subito in quantità illimitata, e le miscele di semi e cereali, che possono essere eliminate bruscamente (purché la cavia sia abituata a mangiare altri alimenti).
L’acqua non deve mai mancare. Occorre notare che spesso le cavie amano giocare con gli abbeveratoi a goccia, soffiando dentro l’acqua appena succhiata. Ciò porta alla contaminazione dell’acqua o anche all’ostruzione del beccuccio con le particelle di cibo.

Riproduzione

Le cavie sono riproduttori estremamente precoci. I maschi iniziano a montare a un mese di età, anche se sono fecondi solo a due mesi; le femmine diventano sessualmente mature a 5-7 settimane di età. È quindi evidente che, in caso di una cucciolata, occorre separare i piccoli poco dopo lo svezzamento, per evitare nuove gravidanze. Le femmine non devono essere accoppiate prima di 2,5-3 mesi (o quando il peso è di 450-600 g). Se una cavia non ha mai partorito prima, non va neppure accoppiata dopo i 7 mesi di età, perché in tal caso presenta la chiusura definitiva della sinfisi pubica (ossa del bacino); durante il parto il canale osseo non potrebbe allargarsi causando la morte della madre e dei piccoli se non si interviene con un taglio cesareo.
La gravidanza dura mediamente 63 giorni (59-72 di range, a seconda del numero di piccoli: la durata è inversamente proporzionale al loro numero). Al termine della gravidanza la cavia può arrivare a raddoppiare il proprio peso, e va maneggiata con cautela. Occorre fare molta attenzione alle elevate temperature ambientali che la cavia gravida sopporta molto male.
La cavia può tornare in calore 2-15 giorni dopo il parto, e se si accoppia ha il 60-80% di probabilità di restare gravida. Non è necessario separare la cavia gravida dai compagni di gabbia, ma se sono presenti piccoli di altre cavie questi possono succhiare il suo latte e quindi privarne i nuovi nati.
Il parto in condizioni normali non dura più di 30 minuti. Il primo piccolo nasce dopo 5 minuti dall’inizio delle contrazioni, e l’intervallo tra i piccoli è inferiore a 3-4 minuti. Il numero medio di piccoli è tre (ma può andare da 1 a 6). Maggiore è il numero di cuccioli, più questi sono piccoli. Se sono troppo piccoli hanno poche possibilità di sopravvivenza; se sono troppo grossi possono esserci problemi di parto. Il numero ideale è di 2-4, che assicura il massimo di sopravvivenza. Il peso medio dei piccoli alla nascita è di 85-95 g.
Dopo il parto la madre solitamente mangia le placente. I piccoli sono molto precoci, simili a copie in miniatura degli adulti: nascono coperti di pelo, con gli occhi aperti e camminano. Iniziano a mangiare cibo solido entro pochi giorni. La prima poppata non si verifica prima di 12-24 ore. I piccoli si possono toccare senza pericolo già poche ore dopo la nascita, in quanto la madre non li rifiuterà. Questo aiuta anche a farli socializzare con le persone.
Come primi alimenti si può lasciare a disposizione dei piccoli del pellet per cavie di ottima qualità inumidito con acqua e verdure a pezzettini. La produzione del latte dura circa 18-30 giorni, e i piccoli si possono svezzare a 2-4 settimane.

Cura degli orfani

Essendo tanto sviluppate alla nascita le piccole cavie orfane hanno possibilità di sopravvivenza migliori di altri roditori. Il cibo solido viene consumato già al secondo giorno di vita, e si sa che cavie rimaste orfane al terzo giorno sono sopravvissute senza nessun aiuto. Tuttavia le possibilità di sopravvivenza sono migliori se i piccoli ricevono del latte durante la prima settimana. Se è disponibile una cavia balia, è probabile che accetti piccoli non suoi. E’ in ogni caso utile tenere i piccoli con una cavia adulta perché imparino a mangiare copiando le sue abitudini.
Il latte di cavia contiene circa il 4% di grasso, l’8% di proteine e il 3% di lattosio. Come sostituto si può utilizzare latte di capra o del latte artificiale per gattini o per cuccioli. Il latte non deve essere forzato nella bocca della piccola cavia in quanto può finire nei polmoni e causare una polmonite.
Per la prima settimana i piccoli devono essere stimolati a urinare e defecare massaggiando la zona perineale, come nei cuccioli o nei gattini.

Come maneggiare la cavia

Le cavie sono animali docili che di rado mordono; è facile maneggiarle, ma si spaventano facilmente, per cui occorre avvicinarle in modo tranquillo e usare maniere gentili. Per sollevarle è sufficiente circondare con una mano il torace e sostenere il posteriore con l’altra mano.
Se spaventata una cavia tende a correre rapidamente intorno alla gabbia, in tal caso è utile abbassare le luci e attendere che si calmi. Un secondo tipo di risposta alla paura è l’immobilizzazione completa, che può durare da pochi secondi a 20 minuti. Le cavie gravide devono essere manipolate il meno possibile. Uno stress o un viaggio possono indurre l’aborto.